A chi non piace la musica?
La Musica piace a tutti , ognuno ha le sue preferenze: classica, pop, jazz,
lirica, afro, orientale, leggera………………….
Possiamo dire che il suono, la Musica siano il comune denominatore di tutta l’umanitá.
Anche la saggezza popolare riconosce l’importanza della musica ;
per riaccendere il buon umore mia nonna usava dire : “ canta che ti passa” e funzionava, funzionava sempre !
Oggi viene usata la musicoterapia per la cura di vari disordini fisici e psichici , essa infatti è considerata un ramo indipendente delle scienze terapeutiche .
Inoltre la musica classica, gli inni sacri e i mantra cantati si sono dimostrati efficaci nel calmare le menti turbate e irrequiete .
Non a caso nel testo Sacro della Bibbia si legge “ all’inizio era il Verbo “ e anche negli antichissimi testi sacri Vedici in Sanscrito si legge che il mantra “OM” fu all’origine di tutto.
E poi………….casualmente…………da super curiosa quale sono mi sono trovata ad ascoltare i Kirtan ed è stata un’esplosione di emozioni , proprio quel suono che ti entra nella pancia e ti fa vibrare l’anima.
La cantante era la bravissima Nadia Ferrara e proprio da lei vorrei farci spiegare di piú.
Benvenuta cara Nadia, inizierei subito con la definizione di Kirtan :
Nadia : Il Kirtan Yoga è una pratica meditativa di origini indiane rientrante nel filone del Bhakti Yoga, ovvero quel sentiero spirituale che conduce alla scoperta del “Divino che è in noi” attraverso una sincera devozione e una fede salda e profonda.
Il termine “kirtan” deriva dal sanscrito “kirtana” che significa “recitare i nomi santi di Dio e cantare canzoni su di Lui” e questo è esattamente ciò che avviene in una sessione di kirtan.
E’ una pratica di gruppo che prevede la presenza di un leader, con il compito di guidare i canti, e di uno o più musicisti. I canti eseguiti sono preferibilmente mantra in lingua sanscrita, ovvero una sorta di “formule magiche” codificate dagli antichi rishi (veggenti) indiani migliaia di anni fa in grado di proteggere la mente e contenenti l’essenza vibratoria di tutto il creato.
Il mantra viene intonato prima dal leader e poi, in una continua alternanza, dalle persone presenti; ad esse quali viene richiesta una continua attenzione per riprodurre il canto esattamente come eseguito dal leader, dunque con frequenti variazioni sia della linea melodica sia della base ritmica. Questa costante attenzione è proprio l’elemento che permette ai partecipanti al kirtan di vivere costantemente nel presente, nel “qui e ora”, senza lasciarsi trasportare dai mille pensieri che affiorano alla mente.
Partecipare ad un kirtan comporta la liberazione e la riscoperta della nostra voce, troppo spesso sacrificata, trascurata o addirittura nascosta per timore di essere stonati. Una sessione di kirtan non è un’esibizione canora: nessuno giudicherà la nostra performance. E’ un momento di grande raccoglimento, in cui offriamo al Divino esattamente ciò che siamo, attraverso l’uso della nostra voce.
Ciò detto, il modo migliore per conoscere il kirtan è quello di prendervi parte, scoprendo così gli immediati effetti benefici che è in grado di produrre nel nostro corpo, nella nostra mente e nella nostra anima.
- Qual è la tua formazione e quando è nato il tuo amore per questo tipo di canto?
Nadia : Sono nata con una grande passione: quella per la musica.
Ho iniziato a cantare e a studiare il pianoforte in età precoce; a 11 anni ho imbracciato la chitarra di mio padre e, da autodidatta, ho imparato l’utilizzo ritmico di questo strumento attraverso la scoperta dell’armonia. Ho fatto varie esperienze di canto corale e come vocalist di cover band, ma la più grande soddisfazione l’ho avuta nella direzione di un coro parrocchiale di voci bianche. Quell’esperienza mi ha resa consapevole del legame esistente tra musica e spiritualità: la gioia e la commozione che provavo cantando per Dio e guidando i “più piccoli” a fare la stessa cosa erano un qualcosa di davvero meraviglioso.
Purtroppo la vita mi ha portata a lasciare la direzione del coro, e per un periodo, ad abbandonare anche la musica. Ho passato momenti davvero bui, senza gioia, alla ricerca di un senso profondo da dare alla mia vita. E un bel giorno, ecco comparire una luce in fondo al tunnel: stavo frequentando un corso di reiki e, nella pausa pranzo, l’insegnante mette su della musica. Era un kirtan cantato da Krishna Das, un famoso musicista americano che ha fatto della pratica del kirtan la sua missione nel mondo. E’ stato amore al primo ascolto!
D’un tratto le tessere del mio puzzle sono tornate ognuna al loro posto: finalmente potevo ancora fare musica cantando a Dio e guidando gli altri!
Era gennaio 2010: da allora, non ho più ascoltato altro che kirtan e mantra, e il mio suonare per gli altri è guidarli alla scoperta di questa pratica meravigliosa.
- Cosa rappresenta per te il kirtan e come potrebbe essere d’aiuto ai nostri lettori?Nadia: Come ho già accennato, per me il kirtan è stata la quadratura del cerchio: è stata la risposta alla mia ricerca di una modalità di unire la mia passione per la musica al mio percorso spirituale e all’esigenza di essere di aiuto agli altri.E’ una pratica inoltre che mi ha permesso di meditare molto di più di quanto non riuscissi a fare prima, e questo perché può essere praticata in qualsiasi momento e qualsiasi cosa stiamo facendo.I benefici del kirtan sono davvero molteplici: da una maggiore capacità di concentrazione a un senso di benessere generale; dalla riduzione dei livelli di stress ad una maggiore capacità di ascolto profondo di noi stessi. Quel che è certo è che va ad agire laddove più ne abbiamo bisogno.Un’esperienza sicuramente da provare e senza effetti collaterali!
Grazie cara Nadia per esserti raccontata con vibrante umanitá e apertura d’animo !
Cari amici lettori potrete seguire Nadia Ferrara sul Canale You Tube:
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Per me i Kirtan sono i canti che fanno Semplicemente Bene all’ Anima !
Auguro a tutti di poter finire quest’anno Cantando e di iniziare il prossimo Ballando !
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